giovedì 11 dicembre 2008

L'EMBRIONE

Dichiarazione Universale dei diritti umani - Déclaration universelle des droits de l'Homme

"La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani" è stata firmata il 10 dicembre 1948 a Parigi.
Dobbiamo ricordarcelo, perché questi diritti sono spesso calpestrati.

Diritti Umani.
Questa parola "umani" lascia però perplessi: quando inizia ad essere riconosciuto "umano" l'essere umano? Dal concepimento o dalla nascita?

Pochi sanno che il 22 giugno 1996 è stato firmato a Roma
"Identità e Statuto dell'Embrione Umano"

(Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per l'informazione e l'editoria)

Riporto qui due passaggi della presentazione del documento, ho evidenziato in nero quello che mi ha colpito:

"Nel gruppo di lavoro si è fatta subito strada la convinzione che qualunque discussione bioetica che coinvolgesse l’embrione dovesse preliminarmente prendere le mosse da una adeguata risposta alla domanda sulla natura dell’embrione. Una domanda quindi, per usare un termine impegnativo ma ineludibile, ontologica, avendo per oggetto la ricerca di una definizione di un’essenza; una domanda radicale, per rispondere alla quale si è reso indispensabile l’apporto della biologia, ma che non poteva ridursi a una mera domanda biologica, perché non poneva in questione ciò che la biologia percepisce e definisce — con i propri criteri metodologici interni — come embrione, ma ciò che quell’ “oggetto” che la biologia studia e definisce come embrione è in se stesso. Insomma, mai come durante la riflessione sull’embrione, è apparso evidente ai membri del Comitato che la bioetica presuppone (almeno in questo caso, ma si potrebbe dire ancora più esattamente in tutti i casi) una bio-ontologia.
...
L’embrione è uno di noi: questa frase, talmente semplice da suonare per alcuni irritante, esplicita bene l’atteggiamento bioetico fondamentale che emerge dal nostro testo: il senso del limite al nostro possibile operare tecnologico.
È vero: nel CNB si sono manifestate diverse opinioni sul come trattare gli embrioni prima che le loro cellule perdano la totipotenzialità. Ma anche coloro, tra i membri del CNB, che hanno aderito alle prospettive più “possibiliste” condividono comunque l’idea che gli embrioni non sono mero materiale biologico, meri insiemi di cellule: sono segno di una presenza umana, che merita rispetto e tutela. Su questo punto, che è in definitiva quello bioeticamente essenziale, il CNB è stato unanime; ed è per questo che nessuna divergenza di opinione tra i membri del CNB può rendere meno rilevante il loro accordo bioetico di principio."
Roma, 22 giugno 1996
Il Presidente
Francesco D’Agostino

http://www.governo.it/bioetica/testi/220696.html